I FRANCOBOLLI “SENZA FILIGRANA” di Marcello Manelli

(dal n. 33 de ”La Ruota Alata”)


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 Si tratta di un argomento estremamente intereressante e vario; iniziamo col dire che la semplice definizione di francobollo senza filigrana è insufficiente per definire di cosa si sta trattando in quanto l’ origine, come vedremo, di un francobollo senza filigrana può essere quanto mai varia rendendo con questo possibile collocare un francobollo con tali caratteristiche in differenti settori di specializzazione.

 

Naturalmente tratteremo di francobolli che normalmente sono stati stampati su carta filigranata sia essa corona, ruota o stelle e che per vari motivi ne risultano privi.

Tutti sappiamo che cosa sia una filigrana e in questa sede diremo, semplificando molto e rimandando l’ approfondimento di questo argomento in altra sede, che due sono i tipi principali di filigrana che, secondo il tipo di lavorazione e riferendoci a macchine addette alla produzione della carta, definiremo:

 

1) in tondo (carta a mano – macchina)

2) in piano (carta a macchina)

 

Nel primo caso (in tondo) le fibre che costituiscono l’ impasto ancora liquido della carta si dispongono attorno alle sagome delle filigrane presenti sul cosiddetto “tamburo creatore” immerso per i tre quarti in un grande tino dal quale vengono raccolte, nel secondo caso (in piano) la carta già “strutturata” ma ancora bagnata viene sottoposta alla pressione di un rullo (il cosiddetto “rullo ballerino”) che presenta sulla sua superficie le sagome delle filigrane che verranno impresse sulla carta.

Se immaginiamo la carta nella sua costituzione come un impasto composto da microscopiche fibre filiformi, ci rendiamo conto che mentre nel primo caso (in tondo) sono le fibre che si collocano in maniera ordinata attorno alla sagoma della filigrana, nel secondo caso le fibre già posizionate (il foglio o la bobina della carta sono già strutturati) vengono spostate ovvero “schiacciate” dalle sagome della filigrana.

 

Il risultato finale è che le filigrane “in tondo” saranno quelle più definite e quindi:

-         ruota alata 3° tipo;

-         stelle 1° tipo

 

le filigrane “in piano” viceversa quelle più o meno sfumate e comunque meno definite rispetto alle precedenti:

-         ruota 1° e 2° tipo;

-         stelle 2°, 3° e 4° tipo.

 

Per quanto riguarda la filigrana corona si può supporre che la carta e quindi la filigrana dei fogli singoli utilizzati per la stampa dei francobolli fino circa al 1929 fu prodotta con metodo “in tondo” mentre nel momento in cui iniziò la stampa in rotocalco furono utilizzate bobine di carta con filigrana corona prodotte con lavorazione “in piano”.

Da questo ne potrebbe derivare la distinzione della filigrana corona, seppure non realmente distinguibile, in due tipi per le due diverse modalità di realizzazione.

 

La premessa è stata necessaria per poter capire “come” si possano avere in alcuni casi francobolli “senza filigrana”

 

Arrivando al “come” possiamo affermare che tre sono i modi con cui si può realizzare un “senza filigrana”:

 

1 – per stampa del francobollo in zone del foglio, peraltro perfettamente filigranato, che in modo costante si presentano senza filigrana;

2 – per stampa del francobollo in una zona del foglio che in modo occasionale non presenta filigrana o, si può supporre, per stampa su carta non filigranata che può presentare caratteristiche particolari:

3 – per stampa del francobollo su carta utilizzata per ricongiungere bobine (carta ricongiunta).

 

 

1 - Senza filigrana (tipo “costante”)

 

Ci riferiamo ai casi quali il 100 Lire Democratrica stampato su carta filigrana ruota alata del 1° tipo e i valori da L. 20 e 50 Volta stampati sulla stessa carta ; in ambedue i casi la stampa del francobnollo in una zona assente da filigrana crea il “senza filigrana” pur essendo la rimanente parte del foglio perfettamente filigranata.

Non si possono escludere mancanze, ascrivibili a cause accidentali, di singole filigrane nel tappeto di ruote, casi questi che verrebbero a classificarsi nel paragrafo successivo.

Nel Regno la stampa del francobollo in aree prive di filigrana può creare, per gli stessi motivi, casi analoghi che solo in parte sono stati individuati e quindi catalogati.

 

 

2 - Senza filigrana (tipo “occasionale”)

 

Si tratta di un capitolo alquanto vario nel quale possiamo comprendere tutti quei casi in cui, in modo occasionale, non si è impressa la filigrana in aree più o meno estese oppure la stampa è avvenuta su partite di carta senza filigrana per sbaglio utilizzate.

 

 

Filigrana “in tondo” (corona 1° periodo – ruota 3° tipo – stelle 1° tipo):

 

Comprendiamo quei casi in cui il tamburo creatore, più spesso per difetto strutturale (mancanza o deformazione di uno o più simboli sulla sua superficie) non ha permesso il crearsi della filigrana nell’ impasto della carta.

 

 

Filigrana “in piano” (corona 2° periodo – ruota 1° e 2° tipo – stelle 2°, 3° e 4° tipo):

 

In questo gruppo possiamo comprendere tutti quei casi in cui ad esempio il rullo ballerino, per difetto di pressione o per difetto insito nella struttura dello stesso (mancanza di uno o più simboli presenti sulla sua superficie) non ha impresso la filigrana sulla carta.

 

Si è osservato che nel caso di filigrana “in tondo” la mancanza della filigrana è di solito parziale e così possiamo elencare i valori della serie Italia al Lavoro su carta ruota alata del 3° tipo che presentano una sola ruota in filigrana (conosciuti i l. 5, 12, 15 e 30); a questo caso si potrebbe ascrivere quell’ unico esemplare conosciuto del L. 25 Siracusana senza filigrana che sembrerebbe stampato su carta “tipo ruota” (ma chi può giurarci).

 

Nel caso viceversa di filigrana “in piano” è più facile che si possano verificare mancanze più estese di filigrana senza con questo escludere mancanze parziali, evidentemente per difetto nel rullo ballerino responsabile della mancanza circoscritta di uno o pochi simboli: sono conosciute le mancanze di una stella (del 4° tipo ) su esemplari del L. 40 Toscanini del 1967 e nei due valori da L. 10 e 40 della serie Michelangiolesca.

 

 

3 - Senza filigrana (“carta ricongiunta”)

 

Si tratta di un caso assolutamente occasionale di francobollo senza filigrana trattandosi sempre di un esemplare avente caratteristiche di carta alquanto “particolari” dato che evidentemente al Poligrafico l’ evento accidentale del ricongiungimento di due spezzoni di bobina viene volta per volta risolto con carte ogni volta differenti e quindi il colore, la consistenza e le altre caratteristiche del “pezzo di carta “utilizzato sono volta per volta diverse; si tratta evidentemente del caso più occasionale (se ha un senso farne una graduatoria) di senza filigrana che si possa verificare e d’ altra parte immaginiamo che buona parte delle “carte ricongiunte” vadano (o dovrebbero andare) al macero.

I francobolli senza filigrana su carta ricongiunta appaiono tali in quanto la stampa è avvenuta in tutto o in parte su uno spezzone di carta (appunto senza filigrana) utilizzata per ricongiungere bobine usate sulle macchine da stampa in rotocalco; si tratta quindi di varietà che interessano generalmente francobolli stampati con tale metodo.

In una recente asta sono stati però presentati due blocchi veramente spettacolari dei valori da c. 5 e 10 “Leoni” stampati su carta ricongiunta, riteniamo che si tratti di casi veramente inconsueti e rari.

 

In questo gruppo possiamo annoverare alcune fra le più belle e spettacolari varietà: ricordiamo per tutti il Pinocchio stampato “su carta seta”.